giovedì 8 gennaio 2009

La sfida del teatro: essere Gloria

Intanto fare teatro è uno spasso.
Avere la possibilità di diventare -anzi di essere- tante altre persone, è un privilegio unico.
Un gioco.
Da piccola il gioco che mi piaceva di più era quello dei ruoli. Con le bambole o con le figure di carta che ritagliavo e a volte disegnavo io stessa insieme alle mie due sorelle , oppure semplicemente recitando con loro storie che andavano avanti, si interrompevano come delle serie televisive e poi dopo il pranzo o la merenda riprendevano dallo stesso punto in cui le avevamo lasciate.
Così diventavamo tanti altri personaggi, uomini, donne, ragazzi e bambini di ogni età.
Oggi posso entrare e uscire giornalmente dal ruolo di Gloria.
Certo prima di tutto bisogna decidere chi è questa Gloria. Per fortuna non è nessuno dei personaggi che sono stata finora, non la tragica Medea, non la civettuola Marie Luise, né la ex-diva Pinocchia, ma neanche la cinica Gattone, la scorrettissima poetessa-Sgarbi o la intraprendente babysitter.

Gloria è la segretaria di un capo d’azienda, moglie di Brigo, che tradisce regolarmente anche con gli stessi colleghi di lui.
Eppure lo ama, come ama suo figlio.
Tutti vivono in una realtà aziendale del Nord Italia, dove l’unico scopo della vita è far soldi, fregandosene bellamente del proprio prossimo.

Un personaggio dunque lontanissimo da me, così come il contesto della storia è lontano dalla mia vita.
A maggior ragione dunque mi sento stimolata a scoprire come posso rendere vivo, pulsante e credibile questo personaggio.

Come parla Gloria? Anche questo è importante, bisogna scegliere e decidere di conseguenza.
Come si muove Gloria? Esercitarsi.
Il teatro è una droga.
Non smetteresti mai.

E’ un gioco per grandi.

Gloria

2 commenti:

Chiara ha detto...

Hai due sorelle? Ti conosco da almeno 13 anni e manco lo sapevo.

Gloria, come ti rapporti alla sororità? Cosa si nasconde nel tuo passato? Dopo questa infanzia felice con le tue sorelle, come siete cresciute? Vi siete allontanate? che donne sono, le tue sorelle?

Parliamone. Se ti devi sciogliere, beviamoci sopra. Oppure aspetta, ho delle pasticchine che ti tirano su o ti tirano giù, dipende da quello che ti serve per parlarne.

Così, da donna a donna.

MarinaV ha detto...

Due sorelle? Ti conosco da esattamente 20 anni il mese prossimo e nn ne hai mai parlato... Mentre invece so un po' cose del fratello di Chiara e non ho mai fatto mistero di avere due fratelli (di cui uno, se ti ricordi, lavoravamo ancora nello stesso sporco ufficio, è morto nel dicembre 1995).
Com'è che di fratelli noi se ne parla e di sorelle tu non ne parli?
Interessante! Un bicchiere di bianco per te?