lunedì 30 marzo 2009

Venditori - la matiné

Le scarpe di Shon
La matiné è andata ancora meglio della prima.
Probabilmente la 50° replica potrebbe essere fatta con il pilota automatico, ma non la matiné. Ma è andata in ogni caso benissimo.
Neanche una sbavatura tecnica, grazie a quel geniaccio di Berend Dijk (il famoso Capo di Mammamsterdam) e a quel folle creativo che ancora non so come si chiama in realtà, ma che se lo chiami @lbert Figurt si gira e ti sorride. E grazie mille pure a Barbara Pollini, in arte Polly, che non solo è la nostra designer preferita, ma ha anche creato il cosiddetto catafalco, un mostro ligneo che si trasforma in scrivania, automobile o letto a seconda di come veniva girato.

Se alla prima abbiamo avuto il tutto esaurito con 85 sedie occupate, alla matiné si sono presentate ben 56 persone, delle quali un nutrito gruppetto dall'Aia.
E pensare che in contemporanea c'era il mercatino di Slow Food di cui avevo scritto un paio di giorni fa, e che proprio domenica è entrata in vigore l'ora legale, per cui qualcuno non ha rimesso l'orologio ed è arrivato a teatro trovando le porte chiuse.
La stanchezza fisica ha comunque colpito tutti nel momento in cui ho finito di presentare al pubblico uno per uno gli attori e i creativi a rappresentazione terminata.
Sbaraccare baracca e burattini non è l'occupazione preferita di nessuno, qualcuno si è addirittura defilato, altri sono andati alla ricerca (infruttuosa) di un mezzo per riportare il catafalco in sede, altri ancora hanno tentato un pisolino appesi al catafalco.
Io ad un certo punto mi sono stufata di aspettare e sono andata da un tizio con un furgone posteggiato proprio dirimpetto al teatro, se ci voleva trasportare il catafalco alla sede in cambio di un piccolo compenso.
E nel giro di un'ora era tutto sbaraccato, trasportato in sede (dove poi oggi quel poveraccio del presidente si sarà fatto un c... come una casa a rendere il tutto presentabile ai corsisti di stasera) e ci siamo andati a fare una pizzetta da Pizza Taxi, che avevamo fame e freddo che la metà bastava.
E lì racconti e aneddoti si sono scatenati.
Il resto alla prossima puntata.

domenica 29 marzo 2009

Venditori - la prima

Le scarpe di Cozza
Ieri sera tutto esaurito.
Il teatro ha dovuto aggiungere una fila di sedie extra sul palcoscenico, scombinando così tutto il piano luci, ma vabbeh, mica si può dire di no alla gente, vero?
Nessuno si è reso conto della sostituzione del protagonista: il fatto che Dimitri leggesse non è sembrato strano e a parte un errorino tecnico noioso proprio verso la fine, è tutto è filato liscio (miracolo!!!!).
Ma le note del pubblico me le riservo per un prossimo post, perché oggi pomeriggio c'è la matiné (alle 14.30) e quindi posso raccogliere altre impressioni esterne.
Comunque, il primo atto è andato come un treno, con addirittura 5 minuti di fine anticipata rispetto ai tempi che avevo ripreso durante la generale, mentre il secondo atto, dopo la splendida prima scena con la frusta (la storia ve la racconto domani, per non guastare il piacere a chi viene oggi pomeriggio), ha assunto ritmi più lenti, come se l'adrenalina a 3000 di prima della pausa fosse scesa a livelli normali.
Ora vado, ci vediamo in teatro.

sabato 28 marzo 2009

Venditori - la generale

Le scarpe di Brigo

Tra la prova di domenica scorsa e quella di ieri sera c'è una differenza tra il giorno e la notte.
A parte il fatto che il protagonista malato è stato sostituito da un pazzo fuori di testa, gli altri hanno fatto un gran salto in avanti.
Saranno state le critiche a man bassa che gli hanno fatto il pazzo fuori di testa e Frans Weisz dopo la prova di domenica? Oppure hanno percepito quelle che ho scritto io ma che non ho mai inviato perché un'overdose è fatale per definizione? O magari stanno stringendo il culo (perdonatemi il francesismo) perché col protagonista sostituito 3 giorni prima della prima ognuno si sta assumendo le proprie responsabilità e tenta di brillare il più possibile così da distogliere o compensare il pubblico per eventuali piccole imperfezioni?

Non lo so.

Il fatto sta che ieri sera è andata benissimo.
Staremo a vedere oggi pomeriggio, quando anche la tecnica dovrà filar liscia come l'olio, e poi alle 20 e 30 con la sala gremita...
Per chi volesse, ci sono ancora alcuni posti stasera (ma non credo molti), per domani pomeriggio alle 14 e 30 ce ne sono un paio di più.
Per informazioni: Ostadetheater, tel. 020-6795096 (eventualmente lasciate un messaggio in inglese alla segreteria telefonica).
Ci vediamo lì.

lunedì 23 marzo 2009

Venditori esce di casa

Le scarpe di Monti

Oggi per la prima volta Venditori ha lasciato le mura discrete della Sint Jansstraat per provare gli spazi dell'Ostadetheater.
Il primo stress di prima mattina: i pezzi del marchingegno ingegnoso che costituisce l'arredo di scena non sono entrati nel furgone che ci era stato molto generosamente prestato (ancora grazie mille!).
Il secondo stress di seconda mattina: il protagonista Brigo si è beccato il fuoco di sant'Antonio (un riacutizzamento della virulenza del virus della varicella presa da bambino, che coglie gli adulti in periodi quanto mai pieni di stress - ma va?), faccenda dolorosa e debilitante.
Brigo è in preda ai farmaci ma la febbre ancora lo attanaglia.
Accenderò mentalmente un cero a sant'Antonio, se volesse esser così gentile da riprendersi il suo fuoco e restituirci entro venerdì il nostro amato Brigo sano e vispo come al solito. Ecco, grazie.
Faceva freddo nella sala vuota e buia del teatro, mi sono congelata.
Sono andata nella mia veste di vettovagliatrice ufficiale, carica di sporte di pane, mandarini, ovetti di cioccolata, uno sformato da 17 uova e 1,5 kg di zucchine, mezzo chilo di humus e altrettanto di tzatziki fatto con le mie manine, più un ciambellone morbidissimo (a breve le ricette).
E mi sono ritrovata a fare la suggeritrice al povero Brigo febbricitante e a qualche altro smenticato di battute.
E soprattutto, si è deciso che la parte della signora Gianna, la vecchia vicina che origlia quanto avviene nella camera da letto di Brigo, non verrà ripresa ma fatta live.
E la signora Gianna sono io!!!!

Venditori, di Edoardo Erba, all'Ostadetheater sabato 28 alle 20.30 e sabato 29 alle 14.30

sabato 14 marzo 2009

PELLEGRINAGGIO


Ieri abbiamo fatto il bagno in piscina con i vestiti addosso, e nello stesso momento eravamo ad Utrecht in visita alla “Rietveld-schroeder huis” ma anche a casa, a prendere il primo sole in terrazza, smontando pezzi di lego. C’è chi alle 2 di notte si è visto sfuggire l’ultimo treno per casa e ha vagato in cerca di autobus, monete, e solo alla fine, molto più tardi, delle chiavi dell porta frugate in borsa. Le prove proseguono e ormai direi che va tutto bene, benissimo. Tutto migliora di volta in volta e dopo l’ultima trovata di Polly, abbiamo adesso anche lo spazio giusto dove poter giocare con i ruoli che ci siamo voluti dare. Ieri forse un po ingombrante, ma perfetta per l’Ostade e bella bella bella come dimensioni, in funzione delle scene. Mi vien voglia di recitarci, in una struttura cosi bella! Direi di essere soddisfatto, anche per l’impressione che mi pareva fosse importante dare alle scene. I dialoghi, gli scontri trai venditori del primo atto, assumono dietro questo “mobile” multiuso, in questo caso scrivania, una caratteristica da cinema “espressionista”, ed evocavano nella mia mente la scena del dottor Caligari che va dal messo comunale a chiedere il permesso per esporre Cesare ( il messo è scortese e pagherà con la morte l’affronto, ma questa è un'altra storia).
I “piani” su cui le personalità hanno da confrontarsi sono stimolanti, per non parlare delle idee video che Albert Figurt sta portando a termine, che completano in chiave più spiritosa il quadro. Il resto, il talento degli attori di “Astaroth” è ormai una certezza e faranno un figurone. Aggiungo la scoperta bellissima e sempre più convinvennte della figura di Shon (ovvero, Shon che nasconde la scoperta, per quanto mi riguarda, di Gabriele una persona affabile e di grande talento). Cozza è Mauro De Rosa, una figura conosciuta nel mondo di Astaroth, un graditissimo rientro e secondo me, mentalmente la persona più preparata e concentrata sin dall’inizio. Eccolo nella foto con Sebastiano "Brigo" Gentile.
Ormai manca poco, e aldilà delle chiacchiere che a noi, specialmente a me, piace fare, avremo tempo per percorrere le strade possibili, o impossibili se ci va, più in futuro che stavolta. Adesso concentrazione e divertimento. La parte musicale definita, attende la conferma del pubblico, dopo che anche Frans Weisz, maestro speciale per cui ogni volta mi trasformo in “spugna”, l’ha commentata premendo il pulsante piu alto del mio ascensore emotivo. Ma accidenti che scrittura barocca. Stop, è un telegrafo!
La mia strada è sgombra da qualsiasi nebbia, la prossima meta è chiara e sarò in cammino, già dai prossimi giorni…. direi che posso rimettermi in viaggio, briganti e lupi compresi, che non se ne può fare a meno. Ho un nuovo disco da portare pellegrinando in dono la via francigena, ad altre anime senza speranza.

mercoledì 4 marzo 2009

Finestre interpretative

Che se la gente pensa che una solo perché sale su un palco per la sesta volta abbia imparato a gestirsi, farebbe meglio a leggersi questa.

No, dico.

martedì 3 marzo 2009

I FALEGNAMI DI AMSTERDAM E IL VICINO FOTOGRAFO. E LA FRUSTA SI E` ROTTA

La giornata l'ho passata assieme a Polly. Bella compagnia. Siamo andati in giro tutto il giorno a cercare un falegname compiacente che ci facesse questo pezzo di scenografia progettato da Polly: il lettoautomobilescrivania. La cosa in sè sembra difficilina, ma i falegnami di Amsterdam han visto di peggio. Il problema infatti non è la realizzazione di un oggetto così particolare. E`che a Amsterdam i falegnami non hanno tempo. Macchè crisi. Scoppiano di lavoro. Per cui se gli vai lì con il tuo bravo disegno, le misure e un tanta speranza di spendere poco, scordatelo. Hanno già ordinazioni per i prossimi 2 mesi, non hanno neppure un minuto per la tua scenografia. Ti mandano da un altro collega che a sua volta è staimpegnato. Insomma un disastro. Al momento la scenografia dei Venditori è ancora in alto mare, anzi se conoscete un falegname compiacente...

Ma storia sui preparativi dei Venditori ha altre centinaia di sottostorie. Per esempio la frusta. Sì, io e Polly il frustino lo avevamo trovato sabato in un negozio gay sadomaso. Eravamo felicissimi, la frusta era bella lunga e soprattutto a un prezzo abbordabile. Gloria l'ha provata domenica e l'ha rotta subito. Ha spezzato la punta. Poi è arrivato il musicista Tenedle che l'ha spezzata in 2. Avrei pianto. Ma che cazzo di frusta ci hanno venduto? E ora tocca ritornare al negozio gay sadomaso e spiegargli che vendono delle fruste di merda. Mica siamo noi che ne abbiamo fatto un uso improprio.

Di ritorno dalla nostra escursione tra falegnami e falegnamerie io e Polly vediamo che il nostro vicino fotografo ha un frustino da fare invidia nella vetrina del suo negozio. No dico, perchè la Casa di Astaroth (centralissima a Sint Jansstraat 37 vicino al Dam per chi non lo sapesse) ha come vicino un negozio di fotografo dove i clienti possono travestirsi da prostituta stile luci rosse, mettersi in vetrina e farsi fotografare. Insomma la classica foto da mandare ad amici e parenti. Eh sì, un vicino così abbiamo noi. Insomma io e Polly entriamo dal vicino e gli chiediamo della sua frusta e gli raccontiamo della nostra frusta spezzata durante le prove. Il vicino fotografo è rimasto scandalizzato dalla cattiva qualità dei prodotti venduti oggigiorno dai negozi gay sadomaso. Una schifezza, non come ai vecchi tempi. La sua bellissima frusta non può naturalmente prestarcela, i clienti che si fanno fotografare la usano moltissimo. Ci ha detto che non ricordava dove l'aveva comprata, ma che l'aveva lì in casa e un giorno ha pensato bene di portarla in negozio per i clienti. Come se fosse una cosa normalissima avere un frustino lì in giro per la casa. Per concludere ci ha comunque caldamente consigliato di riportare la nostra frusta rotta al negozio gay sadomaso e di reclamare fortemente. E` una vergogna che vendano fruste così, ne va della loro immagine. Certo che lì per lì manco ci fai caso, ma solo ad Amsterdam questa cose sono così normali, quasi quotidiane. Parlare con il vicino fotografo di frustini e di negozi gay sadomaso. Mica del prezzo dei cavolfiori.

Il vostro Monti

ED ORA CANTATE CON ME!



VENDIFAVOLE

Io non ho piu lacrime Sangue da versar
L’occhio del ciclone ho fatto nero
a pugni
Ero un vendifavole Ingannavo solo me
Oggi tratto male ogni paura
Mi prendo in cura e
Solo con me Riesco a star bene
Cento mille anni luce via da qui
Muri che si spostano Mi rispondono
Stiamo organizzando
il fine settimana
Eccoti puttana A cosa serve la tv
Ora che di soldi non ne ho più
Cosa mi offri
E non mi va giù
La vita come dite
Tutta merda ingoiata a rate

Testo e musica : Dimitri Niccolai (TENEDLE)


.....ci vediamo a teatro!